Nel corso del Consiglio dei ministri n. 78 del 23 aprile 2023 è stato approvato un disegno di legge per l’introduzione di disposizioni e la delega al Governo in materia di intelligenza artificiale.
Come precisato nel Comunicato Stampa che ha accompagnato il provvedimento, il disegno di legge “individua criteri regolatori capaci di riequilibrare il rapporto tra le opportunità che offrono le nuove tecnologie e i rischi legati al loro uso improprio, al loro sottoutilizzo o al loro impiego dannoso”.
Le norme intervengono in cinque ambiti:
Si prevede, inoltre, una delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE in materie come l’alfabetizzazione dei cittadini in materia di IA (sia nei percorsi scolastici che in quelli universitari) e la formazione da parte degli ordini professionali per professionisti e operatori.
1. Principi generali
Si premette nel testo che lo sviluppo dei sistemi di Intelligenza Artificiale “avvengono nel rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà previste dalla Costituzione, del diritto dell’Unione Europea e dei principi di trasparenza, proporzionalità, sicurezza, protezione dei dati personali, riservatezza, accuratezza, nondiscriminazione, parità dei sessi e sostenibilità”. Inoltre, l’utilizzo dei sistemi di AI deve essere coniugato col “rispetto dell’autonomia e del potere decisionale dell’uomo” e “non deve pregiudicare lo svolgimento con metodo democratico della vita istituzionale e politica”.
2. Principi in materia di informazione e di riservatezza dei dati personali
Si stabilisce che l’utilizzo di sistemi di IA nell’informazione avviene senza pregiudizio alla libertà e al pluralismo dei mezzi di comunicazione, alla libertà di espressione, all’obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell'informazione, garantendo il trattamento lecito, corretto e trasparente dei dati personali.
3. Sviluppo economico
È fissato il principio secondo cui lo Stato e le Autorità Pubbliche promuovono l’utilizzo dell’intelligenza artificiale come “strumento per migliorare l'interazione uomo-macchina nei settori produttivi e migliorare la produttività … nonché quale strumento utile all’avvio di nuove attività economiche, al fine di accrescere la competitività del sistema economico nazionale e la sovranità tecnologica della Nazione nel quadro della strategia europea”.
4. Disposizioni di settore
Il disegno di legge detta, inoltre, una serie di regole di utilizzo per alcuni settori strategici:
a. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario e di disabilità.
Il principio informatore della materia è quello secondo cui l’utilizzo della IA nel sistema sanitario non può selezionare e condizionare l’accesso alle prestazioni sanitarie con criteri discriminatori.
L’interessato ha sempre diritto di essere informato sull’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale, fermo restando che gli stessi costituiscono un supporto nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e scelta terapeutica, ma la decisione sul trattamento terapeutico è sempre rimessa alla professione medica.
I trattamenti di dati, anche personali, eseguiti da soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro per la ricerca e la sperimentazione scientifica nella realizzazione di sistemi di IA per finalità terapeutica e farmacologica, sono dichiarati di rilevante interesse pubblico.
b. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale in materia di lavoro
L’IA è impiegata per migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’integrità psico-fisica dei lavoratori, accrescere la qualità delle prestazioni lavorative e la produttività delle persone in conformità al diritto dell’Unione europea.
Anche in questo ambito è previsto un onere di informativa a carico del datore di lavoro circa l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale con l’ulteriore precisazione che devono sempre essere garantiti i diritti inviolabili del lavoratore senza discriminazione alcuna.
Al fine di massimizzare i benefici e contenere i rischi derivanti dall’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale in ambito lavorativo, è istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro con il compito di definire una strategia sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo, monitorare l’impatto sul mercato del lavoro, identificare i settori lavorativi maggiormente interessati dall’avvento dell’intelligenza.
Con specifico riguardo alle professioni intellettuali l’utilizzo di sistemi di IA è consentito esclusivamente quale mezzo di supporto all’attività professionale.
c. Intelligenza artificiale e PA
L’utilizzo delle pubbliche amministrazioni è finalizzato ad incrementare l’efficienza dell’attività amministrativa, ridurre i tempi di definizione dei procedimenti e aumentare la qualità e la quantità dei servizi erogati ai cittadini e alle imprese, assicurando agli interessati la conoscibilità del suo funzionamento e la tracciabilità del suo utilizzo.
Nell’amministrazione della giustizia, in particolare, l’utilizzo dell’IA è consentito esclusivamente per finalità strumentali e di supporto, quindi per l’organizzazione e la semplificazione del lavoro giudiziario nonché per la ricerca giurisprudenziale e dottrinale anche finalizzata all’individuazione di orientamenti interpretativi.
Si introduce, inoltre, la strategia nazionale per l'intelligenza artificiale, documento finalizzato a:
5. Autorità Nazionali e intelligenza artificiale
Si istituiscono le Autorità nazionali per l’intelligenza artificiale, disponendo l’affidamento all’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) del compito di garantire l’applicazione e l’attuazione della normativa nazionale e dell’Unione europea in materia di intelligenza artificiale.
AgID e ACN, ciascuna per quanto di rispettiva competenza, assicurano l’istituzione e la gestione congiunta di spazi di sperimentazione finalizzati alla realizzazione di sistemi di IA conformi alla normativa nazionale e dell’Unione europea.
6. Intelligenza artificiale e diritto d’autore
Si prevedono, infine, misure, nell’ambito del “Testo unico per la fornitura di servizi di media audiovisivi”, volte a favorire l’identificazione e il riconoscimento dei sistemi di intelligenza artificiale nella creazione di contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici. Si prevede, in particolare, che – ove il contenuto sia stato completamente o parzialmente generato, modificato o alterato dai sistemi di intelligenza artificiale – lo stesso deve recare un elemento o segno identificativo con l’acronimo “IA” o, nel caso audio, attraverso annunci audio ovvero con tecnologie adatte a consentire il riconoscimento.