Con comunicato stampa del 20 gennaio 2025, pubblicato sul proprio sito istituzionale, la Corte Costituzionale ha reso noto di aver deciso, nella camera di consiglio svoltosi nella medesima data, i giudizi sull’ammissibilità di alcuni referendum. Quattro su cinque coinvolgono tematiche relative al diritto di lavoro. Si tratta, in particolare, delle seguenti richieste:
1) richiesta di referendum abrogativo denominata “Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”;
2) richiesta di referendum abrogativo denominata “Contratto di lavoro a tutele crescenti - disciplina dei licenziamenti illegittimi”;
3) richiesta di referendum abrogativo denominata “Piccole imprese - Licenziamenti e relativa indennità”;
4) richiesta di referendum abrogativo denominata “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”;
5) richiesta di referendum abrogativo denominata “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell'appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell'attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.
In attesa del deposito delle sentenze, preannunciato per i prossimi giorni, l’Ufficio comunicazione e stampa ha anticipato che la Corte ha ritenuto ammissibili i quesiti referendari perché le rispettive richieste non rientrerebbero in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario.