Nel territorio dell’Unione Europea lavorano oltre 28 milioni di persone mediante piattaforme di lavoro e si prevede che entro il 2025 si raggiungerà la cifra di 43 milioni. Il Consiglio dell’UE ha approvato le nuove norme dirette a migliorare le condizioni di lavoro di tali lavoratori.
Scopo della direttiva (qui il testo) è migliorare le condizioni di lavoro e la protezione dei dati personali nel lavoro mediante piattaforme digitali nei modi seguenti:
a) introducendo misure volte a facilitare la determinazione della corretta situazione occupazionale delle persone che svolgono un lavoro mediante piattaforme digitali;
b) promuovendo la trasparenza, l'equità, la supervisione umana, la sicurezza e la responsabilità nella gestione algoritmica del lavoro mediante piattaforme digitali;
c) migliorando la trasparenza del lavoro mediante piattaforme digitali, anche in situazioni transfrontaliere.
La direttiva stabilisce diritti minimi che si applicano a tutte le persone che svolgono un lavoro mediante piattaforme digitali nell'Unione che hanno, o che sulla base di una valutazione dei fatti si ritiene abbiano, un contratto di lavoro o un rapporto di lavoro quali definiti dal diritto, dai contratti collettivi o dalle prassi in vigore negli Stati membri, tenendo conto della giurisprudenza della Corte di giustizia
I negoziati con il Parlamento europeo erano stati avviati l'11 luglio 2023 e si erano conclusi con l’accordo dell’8 febbraio 2024 (ne avevamo dato notizia in Verso un quadro comune di tutela del lavoro mediante piattaforme digitali).
Ora occorre attendere la firma, oltre che del Consiglio, del Parlamento europeo per poi vedere il testo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione. Gli Stati membri avranno poi i consueti due anni dalla pubblicazione per recepire le disposizioni della direttiva nel diritto nazionale.